Le opere fotografiche di Bramante nascono dal suo sangue siciliano, un giusto mix tra arabo, normanno, romano e spagnolo, ma anche dal maestoso Duomo di Siracusa, che da tempio dorico è stato trasformato con diversi rimaneggiamenti in tempio cristiano e le cui tracce sono ancora visibili nelle diverse stratificazioni architettoniche. Bramante cerca di far convivere all’interno del suo lavoro le tre cose che ama di più: l’arte, la fotografia e il viaggio. Spesso si definisce un instancabile piccione viaggiatore, parte per lunghi viaggi ma fa sempre ritorno nella sua amata casa. I piccioni viaggiatori sono i suoi amati animali a cui dedica diverse ore di lavoro/svago ogni giorno, grazie a loro guarda il cielo. Le gare con i piccioni viaggiatori sono il suo hobby, anzi la sua pet therapy: ogni anno la sua collezione si arricchisce di trofei, coppe, medaglie e targhe vinte grazie a questa strana passione per un animale spesso sottovalutato e odiato. Davide da qualche anno ha un piccolo studio nel cuore di Siracusa, nell’isola di Ortigia, precisamente alla Graziella,l’antico borgo dei pescatori; lì riceve e ospita tutti gli amici dell’arte che incontra e conosce nei suoi lunghi viaggi per il mondo.
Da Stratificazioni urbane:
“Il mio modo di fotografare e’ identico al mio modo di ricordare, pensare,
sognare, sperare, tutto avviene per sovrapposizioni temporali e spaziali”,
così parla della sua ricerca fotografica l’artista siciliano Davide Bramante, le
cui opere vengono talvolta avvicinate al Futurismo. Ma si tratta solo di
somiglianze formali.
Le sue sono visioni simultanee, nelle quali vengono ricreate situazioni,
abolendo le categorie temporali del passato, presente e futuro. Per
Bramante, eterno girovago, i suoi lavori sono uno specchio della società
contemporanea:
“ Le Stratificazioni e le velature che presenta ogni immagine mi riconducono
alla storia della mia terra e del mio popolo, siamo un po’ Arabi, Normanni,
Bizantini, Spagnoli…”